Non ho le idee molto chiare e mi lascio convincere a sottoscrivere obbligazioni Reload III per un valore di 30mila € e a investire su fondo BancoPosta monetario 50mila €. Comincia la girandola dei moduli da firmare: una veloce occhiata e via, non si ha il tempo materiale per leggere. Non si viene avvertiti di rischi e conflitti di interessi. Si firma sulla fiducia.
A casa leggo con calma e scopro che le obbligazioni costituiscono un investimento con numerosi fattori di rischio, compreso quello di non ottenere alcun rimborso, e così complesso da imporre all'intermediario di verificare che il cliente abbia adeguata esperienza e conoscenza per comprendere i rischi che l'operazione comporta. Apprendo, inoltre, che i prospetti informativi devono essere consegnati prima della sottoscrizione e per quanto riguarda le obbligazioni entro cinque giorni ho facoltà di recedere. Comunico, quindi, la mia intenzione di revocare la prenotazione. Di nuovo mi sento ripetere di stare tranquilla, che i miei risparmi sono assolutamente garantiti e purtroppo di nuovo mi lascio convincere. Da allora non faccio che ripetermi quanto sono stata sprovveduta e pur assumendomi una parte di responsabilità, ritengo di non essere stata consigliata correttamente.
È vero, inoltre, che la lettura e la comprensione dei regolamenti risultano ostiche ai non addetti ai lavori per l'uso del linguaggio tecnico e di termini stranieri. A mio parere ci sarebbero elementi sufficienti per inoltrare un reclamo e invalidare l'operazione, forse anche per vizio di forma considerando la mia palese incompetenza. Ma, oltre alla soddisfazione morale, avrei la possibilità di ottenere un risultato positivo?
Per la mia curiosità vorrei sapere: chi rappresentano i cinque indici da me sottoscritti? Che differenza c'è tra azioni, indici di riferimento e fondi monetari; quanto questi fruttano di più alle Poste rispetto a BoT e Bfp. Gli operatori che concludono le trattative ricevono una gratifica? Ho qualche possibilità di chiedere un rimborso, sia pure parziale, prima della scadenza o cambiare tipo di investimento? In caso di decesso gli eredi riceveranno tutto il capitale, come avviene per i depositi su libretto ordinario o, verrà decurtato di una percentuale?
A.M.Gasparroni - (Foligno, Pg)
La lettera affronta numerose tematiche che sono al centro del delicato rapporto tra banche e clienti privati. È abbastanza evidente che molte strutture commerciali che distribuiscono prodotti finanziari hanno sovente la tendenza a proporre investimenti non adatti al profilo di rischio e alle propensioni dei risparmiatori. Purtroppo, a cominciare dalla grande diffusione delle obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina negli anni 1997-1999, si sono susseguiti numerosi esempi di tipologie di prodotti finanziari distribuiti in gran quantità anche se poco adatti alla clientela "retail".
A questa situazione, spiega la società di consulenza indipendente JC&Associati, si è cercato di porre rimedio (anche attraverso la normativa europea Mifid), imponendo sempre maggiori obblighi informativi agli investimenti destinati alla clientela "retail". Questi maggiori obblighi informativi, se da un lato consentono in linea teorica una maggiore tutela del risparmiatore, dall'altro hanno spesso come controindicazione l'eccessiva dimensione dei prospetti informativi (spesso di oltre 50-60 pagine anche su strumenti semplici come le ordinarie obbligazioni a tasso fisso o variabile), che ne scoraggiano nella maggior parte dei casi l'effettiva lettura, spingendo l'investitore a decidere in base a quanto indicato dal promotore (spesso purtroppo in conflitto di interessi). Di questa situazione sembra essere stata vittima la lettrice, che si è resa conto della vera natura dell'investimento soltanto quando ha potuto analizzare con la dovuta calma il prospetto informativo. Da questa tardiva comprensione della natura dell'investimento effettuato ne è conseguita una comprensibile situazione di ansia e numerosi interrogativi ai quali cerchiamo di dare risposta.
Relativamente alla possibilità di fare reclamo, questo è ovviamente sempre possibile sia direttamente presso l'istituto che ha distribuito il prodotto, sia presso la Consob. È difficile tuttavia ipotizzare a priori il possibile esito dato che questo dipende in massima parte dai dettagli formali specifici relativi al cliente e all'operazione, dettagli di cui siamo in possesso solo parzialmente.
In merito al Reload III, si tratta di un'obbligazione agganciata a indici relativi all'andamento rispettivamente del mercato azionario europeo; statunitense; giapponese; svizzero; Hong Kong. Nel complesso, quindi, consentono di seguire (nel bene e nel male) i maggiori mercati azionari mondiali. Il titolo consente un guadagno nel caso di salita dei mercati azionari, mentre nel caso di discesa garantisce un rendimento complessivamente inferiore (di parecchio) alle normali obbligazioni. In generale, gli indici azionari sono meno rischiosi delle singole azioni tuttavia restano estremamente più rischiosi dei prodotti di mercato monetario. Il titolo in oggetto comunque combina alcuni rischi del mercato azionario con alcuni aspetti tipici delle obbligazioni, come per esempio il rimborso del capitale a scadenza.
